Interrogazione a risposta scritta 4-10006

presentato da

MANZO Teresa

testo di

Lunedì 2 agosto 2021, seduta n. 552

  MANZO e NAPPI. — Al Ministro dell’interno, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha effettuato l’approfondimento territoriale della regione Campania a partire dall’anno 2009;

gli approfondimenti hanno riguardato le principali problematiche che affliggono la regione, problematiche che affondano le loro radici sin dalla fine degli anni 80, allorquando la criminalità organizzata di stampo camorristico ha intuito quale fonte di ricchezza si celasse dietro il settore dei rifiuti;

da allora, lo scempio perpetrato ai danni del territorio è stato costante e i danni incalcolabili oltre che, verosimilmente, irreversibili se si tiene conto del trasferimento delle sostanze inquinanti dall’ambiente alla catena alimentare, senza che, ad oggi, si possano stabilire con certezza gli effetti sulla salute umana;

la capacità di infiltrazione della camorra nel settore dei rifiuti si è sviluppata in una sorta di progressione criminosa nel senso che, da una attività meramente predatoria analoga a quella esercitata dalle organizzazioni medesime nei vari settori economici, si è passati ad una infiltrazione nella stessa gestione imprenditoriale nel settore dei rifiuti, creando rapporti di complicità e connivenza con imprenditori del settore;

l’azione criminale si è snodata attraverso la vera e propria messa a disposizione del territorio campano quale sito di destinazione dei rifiuti tossico-nocivi prodotti in varie zone d’Italia, sicché la Campania ha finito con l’essere disseminata di discariche abusive, molte delle quali, a distanza di più di vent’anni dai fatti, solo recentemente sono state scoperte, grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia;

accanto alle infiltrazioni della criminalità di stampo mafioso, si deve segnalare in Campania un fenomeno del tutto peculiare, legato alla permanenza di una situazione di emergenza rifiuti con conseguenti creazioni di strutture commissariali dal 1994 fino al 2009;

in particolare, l’interrogante pone l’attenzione su fenomeni gravi che continuano a destabilizzare il territorio ovvero la città di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli;

a maggio 2021 il prefetto di Napoli, Marco Valentini, su delega del Ministro dell’interno, ha nominato la Commissione di indagine presso il comune di Castellammare di Stabia per «verificare la sussistenza di tentativi di infiltrazione e/o di collegamenti della criminalità organizzata nel contesto dell’amministrazione del suddetto Comune»;

gli ispettori indagano sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti ed in particolare, al vaglio dell’indagine, tutti i dipendenti di «A Due Tecnology», le assunzioni effettuate e le eventuali anomalie gestionali anche antecedenti al 2018, per comprendere se ci sono state infiltrazioni della criminalità organizzata;

 

 






 

 

vieppiù che è stato creato un apposito elenco dei dipendenti della nettezza urbana nelle manie della commissione d’accesso, che si è insediata il 26 maggio 2021 presso il comune di Castellammare di Stabia, ed ha chiesto il su citato elenco perché la «A Due Tecnology» detiene il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città;

l’obiettivo degli ispettori, a quanto pare, consiste nell’indagare su eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione del servizio e nelle assunzioni che, nel corso degli anni sarebbero state effettuate presso la società, che gestisce il servizio dal 1° febbraio 2017;

il consiglio comunale, già nell’estate 2018, aveva approvato un ordine del giorno per chiedere l’adozione di criteri chiari per le assunzioni degli stagionali, attingendo alle short list e intanto aveva istituito una commissione di inchiesta per comprendere se la gestione del servizio fosse regolare o se vi fossero anomalie da chiarire;

le indagini degli ispettori chiaramente potrebbero allargarsi anche ad un’epoca precedente all’attuale amministrazione, dato che la commissione, pur indagando sugli atti prodotti da giugno 2018 ad oggi, ha la facoltà di segnalare alle Autorità competenti eventuali anomalie riscontrate anche in relazione ad un periodo antecedente;

al vaglio della commissione ora ci sono tutti gli atti prodotti nell’ultimo triennio;

si tratta di un lavoro certosino per valutare se ci sono state o meno infiltrazioni all’interno dell’attività amministrativa –:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative per quanto di competenza, intendano adottare per supportare pienamente anche in futuro il lavoro di queste commissioni;

se e quali iniziative intendano adottare per porre fine a questa piaga che, oltre alla regione Campania, colpisce tutta la nostra penisola, con serie conseguenze per il territorio, l’ambiente e la tutela del supremo diritto alla salute dei Cittadini.

 

 






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Di desk

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