(di Genny Manzo) Né Castellammare di Stabia e né Torre Annunziata nel futuro della SBE Sud di Alessandro Vescovini che, nella giornata di ieri, è ritornato a far sentire la sua presenza dalle nostre parti e proprio in risposta a ben due dirette del sottoscritto. È molto infastidito l’imprenditore prestato al Friuli ma reggiano-emiliano nel sangue. Non le manda a dire come al solito ma come al solito ha scelto bersagli sbagliati. Perché: chi può impedire che un imprenditore, Cesare Damiano della Damiano Motor’s, decida di non formalizzare più con il passaggio dal notaio – alle famose carte bollate che fanno compiere gli affari al Nord come al Sud -, l’impegno attraverso un pour parler tra intermediari (e mai un “faccia e faccia” tra Cesare Damiano ed Alessandro Vescovini ndr.) a Torre Annunziata? E ancora: chi puoi impedire ad una sigla sindacale e rispettivi sindacalisti, di quelle e quelli storici che difendono ancora i lavoratori e non gli imprenditori, di sfiancarlo in una democrazia come quella italiana che, tuttavia, dovrebbe ancora consentire la libera espressione? Ebbene, glielo diciamo noi come al solito: nessuno!






Il fantomatico fantoccio da colpire dovrebbe essere quella politica che ha solo promesso a Vescovini ma mai disposto sul piatto una soluzione: politica nazionale, regionale e locale, che l’ha saputo solo prendere per i fondelli e come si deve fino a ieri, a lui e quei 55 ex lavoratori della Meridbulloni, che continuano la propria battaglia e ci auguriamo con tutto il cuore la vincano altrove in Campania, realmente, e in tempi congrui:  senza più pagliacciate tra ricchi,  poveri o chicchessia. ‘E chest’è!






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