Tre anni di promesse elettorali, slogan, e in ultimo pagliacciate da parte dell’amministrazione del fare: quella che all’opposizione di Cuomo e Pannullo aveva sempre una soluzione per salvare in tempi brevissimi gli ex termali e il patrimonio sorgentizio di Castellammare di Stabia. E invece al governo della città, e con addirittura una ex termale eletta in maggioranza, si è dimostrata un grande bluff: partendo dagli albori e dai “Francesi” fino ad arrivare sul viale del tramonto e all’ultima farsa di ieri mattina in consiglio comunale; quando è stato sì convocato per discutere di Terme e Sint ma senza un ordine del giorno. Una farsa, l’ennesima, che ha invalidato la seduta nel  silenzio assordante dell’Aula. 

 

 






 

 

E anche il commercialista, indicato a suo tempo a Cimmino&Co. dal commercialista ed ex direttore di Terme di Stabia, Francesco Paolo Ventriglia, per illustrare un percorso per il rilancio del termalismo a Castellammare di Stabia, ha perso la pazienza per la lunga attesa nell’anticamera di palazzo Farnese, preferendo poi l’uscita d’emergenza verso lidi professionali sicuramente più affidabili. Atteggiamenti saccenti e riluttanti, che farebbero ribollire il sangue perfino a un bradipo. Ma tant’è. ‘E chest’è! 

 

 






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Di desk

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