Erano state presentate come dispositivi di ultima generazione con la possibilità di percepire spari anche a chilometri di distanza. Ma di cosa parliamo? Delle telecamere della videosorveglianza del comune di Castellammare di Stabia che, in moltissimi punti di Castellammare, è addirittura scoperta. Telecamere di oltre 10 anni fa, con occhi elettronici super sfocati in diversi casi.

Ma oggi, visto che siamo nel 2020 tutto è cambiato, si è evoluto e per individuare la scena di un reato e dei potenziali colpevoli c’è bisogno di essere veloci e, soprattutto, precisi: questo il comandante della polizia locale lo sa e lo sanno anche il sindaco Cimmino e l’assessore alla sicurezza e alla legalità, Gianpaolo Scafarto, che continuano a friggere il pesce con l’acqua con dispositivi in dotazione al comune di Castellammare di Stabia obsoleti e non in grado – soprattutto di sera e notte – di riconoscere volti e soprattutto targhe dei mezzi e anche la cattiva manutenzione delle strade molte volte offuscano il lavoro (se così si può dire) delle telecamere una volta impallate o da un albero o da una frasca. Benvenuti nella Castellammare Capitale dell’insicurezza e dell’illegalità diffusa, stanata solo grazie agli occhi delle telecamere private, come è successo nell’ultimo fatto criminale del carabinieri linciato da un branco di delinquenti tra piazza Principe Umberto e corso Vittorio Emanuele. In attesa che il sindaco Cimmino e la sua amministrazione provvedono finalmente ad acquistare anche un software aggiornati per tali delicatissimi congegni ci prendiamo un altro caffè…

Commenta con il tuo profilo Facebook ebook

Di desk

Un pensiero su “Castellammare Capitale dell’insicurezza: la videosorveglianza comunale non identifica volti e targhe”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *