Un grazie alla magistratura, alle forze dell’ordine per il lavoro a dir poco prezioso svolto in questi anni.

Al di là delle condanne, degli altri gradi di giudizio che ci saranno, quello che emerge, da questo importante processo, è un quadro a dir poco inquietante, data la capacità dei clan di penetrare in tutti i meccanismi decisionali.
La camorra è dentro ogni cosa: non siamo una città di camorra in senso classico, ma viviamo in una città in cui la camorra ha realmente fatto un “salto di specie” nelle scelte e nelle relazioni.






Facile, dopo la sentenza, prendere le distanze.
La verità è che in questi decenni, in quelle vicende, consapevolmente o inconsapevolmente, una parte di questa città ha preso parte.
C’è chi l’ha favorita e chi l’ha contrastata in questi lunghi dieci anni di condizionamenti politici che han portato ad una paralisi di un territorio che non può permettersi stasi.
C’è tanto da fare.
La città ha bisogno di una visione e soprattutto di pulizia. Purtroppo la politica non è stata in grado in questi lunghi anni di garantire entrambe le cose.
Se la politica vuole ritornare ad avere un ruolo deve imparare a riscoprire il suo primato.

 

Fonte: (Comunicato stampa)

 






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Di desk

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