Un murale celebrativo nei pressi della “Curva Sud” dello stadio Romeo Menti a Castellammare di Stabia, cuore del tifo per la Juve Stabia – oggi dei Fratelli Langella – e la dedica per il padron della Juve Stabia delle promozioni, delle vittorie e di qualche ancora inspiegabile sconfitta e retrocessione, Franco Manniello.

 

 

Il murale? Mi provoca commozione e felicità, perché evidentemente qualcosa di buono sono riuscito a fare a Castellammare di Stabia“, ha detto a Stabia24.net.

 

Una chiacchierata con l’ex presidente che, inevitabilmente, ci regala il solito Manniello: schietto, verace ma molto più pacato di un tempo: “Chi non opera non fa errori – ha continuato Manniello a Stabia24.net – ed io il presidente della Juve Stabia l’ho fatto sempre con il cuore, io sono tifoso, e forse proprio per questo ho ottenuto tanti successi.

Di Manniello si può dire qualsiasi cosa, a chiacchiere si può fare qualsiasi cosa, il dato oggettivo è dove ero nel 2011 con l’Atletico Roma e dove ero nella finale sfortunata contro il Bassano, forse per questo motivo oggi mi ritrovo su quel murale.

Il ricordo più bello è il 19 giugno 2011, la prima serie B, perché era anche insperata e dovetti fare il pazzo in campo all’andata, contro i  poteri forti, che magari ci volevano vedere soccombere al Flaminio a Roma.

Vedere persone anziane piangere, le stesse con le quali andavo allo stadio negli anni sessanta, addirittura con il braccio ingessato, sono altri momenti di questa mia esperienza che non  dimenticherò mai.

 






 

La seconda volta in B fu più una sfida con me stesso, perché dovevo riportare la Juve Stabia in B, poi la pandemia da Covid-19 e non so cosa è successo“.

Un po’ come è successo al Napoli contro il Verona?

Non lo so ma senza Covid-19, e anche grazie al nostro 12° uomo in campo, sono sicuro che saremo andati ai play off per l’ennesima volta e poi chissà come sarebbe andata“.

Un Franco Manniello pacato, dicevamo, oramai fuori dal calcio ma con la voglia di ritornare sì al Menti ma solo in quella “Curva Sud”, che ancora oggi gli rende onori e meriti, da capo ultrà ad honorem: “I ragazzi della curva mi sono stati sempre vicini e se tornerò al Menti lo farò sempre e solo in curva, come è già successo nella partita Juve Stabia – Ternana dello scorso campionato“, ha concluso. 

 

 






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Di desk

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