Non ci risulta che abbia mai denunciato la camorra o asserviti al sistema (perché sotto strozzo delle  variegate famiglie malavitose stabiesi), che oggi dalle attività di indagini della DDA addirittura rivendicano posti di potere e proprietà nella sua amministrazione del fare. Il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, continua ad elogiare l’ovvio, il formale, ma non ha mai testimoniato in prima persona, con la propria firma, con un esposto, una manifestazione o uno striscione contro i clan camorristici di Castellammare di Stabia. E pensare che Antonio Pannullo, ex sindaco del PD, ebbe il coraggio e la civiltà di mettere a rischio la propria reputazione, la vita, per denunciare. Lo stesso fece Andrea Di Martino, ex vice sindaco di Pannullo e suo competitor di Cimmino al ballottaggio “chiacchieratissimo” nel 2018.

 




 

Cimmino su tutto questo e altro non ha mai espresso atti in prima persona, rischiando in prima persona. Perché? A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca? Ah, saperlo!  Ci auguriamo che per rimediare ai tanti silenzi, omissioni o umane dimenticanze il sindaco inizi a denunciare anche lui i capi clan, i ras e qualche malavitoso; vada ovunque come fecero Pannullo e Di Martino ed  esponga, a sue spese, un bellissimo striscione di “NO ALLA CAMORRA”, che copra tutta la facciata in restyling di palazzo Farnese. ‘E chest’è! 

 

 






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Di desk

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