Totò Cimmino e Peppino Scafarto restano ben saldi al loro posto di comando e, a pagare per tutti nel disastroso esordio del Piano Urbano della Mobilità a Castellammare di Stabia, architettato in gruppo da sedicenti esperti del traffico urbano è un “non tecnico”, un uomo d’azione della pubblica amministrazione: il comandante della polizia locale del comune di Castellammare di Stabia, Alfonso Mercurio, che ieri sera, dopo l’ennesima lite – ci sussurrano – furibonda con l’assessore Scafarto, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni irrevocabili (dopo la lettera del 19 settembre 2020), come apprendiamo anche dalla pagine del quotidiano Metropolis di questa mattina.




Ecco la palla al balzo per rimuovere chi fino a ieri ha fritto il pesce con l’acqua e con tantissimi complimenti anche da parte dell’amministrazione del fare di Totò Cimmino, Peppino Scafarto, tutti gli altri alza mani e barboncini dell’amministrazione politica del fare ammuina. E mentre i sedicenti esperti restano a fare altri guai nel Piano creato da un altro tecnico stabiese innamorato, ingannato, defraudato e poi tradito, ci sentiamo di fare il nostro sincero in bocca al lupo al dirigente pubblico Mercurio, con il tatuaggio del combattente Che Guevara sul braccio sinistro: forse avrà pagato anche per quello. Chissà.




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Di desk

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