Ha subìto due vere ingiustizie – in un paese che si ritiene ancora democratico e che mette la meritocrazia al primo posto. Le Iene, ad un anno dallo scoop giornalistico del giornalista, Genny Manzo,

approdano sul fatto di Aniello Nazaria – per ben due volte “sbalzato” da Luigi Di Maio per far posto a qualche suo fedelissimo amico di banco -. Una politica dell’Onestà diventata “Pomiglianocentrica”, che tolse ed ha tolto (all’ex candidato sindaco di San Prisco in provincia di Caserta, tra i più votati nelle ultime parlamentari ed europarlamentarie organizzate sulla piattaforma Rousseau della Casaleggio Associati) la possibilità di fare politica attiva per i territori partendo da un gazebo, quello che per Aniello fu una parte importante della propria vita. “Io ci credevo”, queste le primissime parole dell’attivista storico durante l’intervista andata in onda ieri su Italia 1, mentre sfilavano le immagini di tutti gli amici e conoscenti dell’allora capo politico del M5S, sistemati (nel vero senso della parola) nei palazzi del potere romani.

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Di desk

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