Fincantieri un’eccellenza italiana del settore navale e sempre comoda per le passerelle politiche. 
Dopo tre anni Luigi Di Maio torna a Castellammare, sempre nei panni da Ministro ma di un dicastero diverso, come se fosse un’altra persona, ma sempre lui è.
Oggi come allora, pensando di essere chissà chi, viene nella nostra città come “un ladro nella notte”, senza che gli attivisti locali siano resi partecipi.
Eppure pochi giorni fa predicava bene parlando di democrazia interna, di inclusività, solo che poi razzola davvero male. Qual è l’inclusività? Venire in un territorio e snobbare, oggi come tre anni fa, gli attivisti o il gruppo locale?
Ieri non ho partecipato alla passerella, non ho partecipato ai blablabla. Le commesse? Merito esclusivo delle strategie di Fincantieri. Il cantiere di Castellammare necessitata di investimenti per poter continuare ad essere strategico e concorrenziale. Dove sono questi investimenti?
Luigi Di Maio, con un manipolo di pochissimi accoliti, non rappresenta il Movimento 5Stelle, quel Movimento che aveva cominciato a rivoluzionare la politica.
Di Maio si è lasciato affascinare dal potere e si è chiuso in un “cerchio magico”
Oggi il Movimento ha una seconda chance con Giuseppe Conte, che sta raccogliendo i cocci di un Movimento dilaniato dalla sete di potere di pochi.
Giuseppe Conte, un Presidente voluto dalla base, un Presidente che ha capito che il “consenso” lo si raggiunge partendo dai territori e da quanto i gruppi locali fanno per i propri concittadini.
Il gruppo di Castellammare è con Giuseppe Conte
Fonte: Francesco Nappi – Fb
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Di desk

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