A seguire un sunto delle motivazioni della sentenza di primo grado del tribunale di Torre Annunziata Annunziata per la condanna a 8 anni e 6 mesi per l’imprenditore Adolfo Greco. 

«In ragione della rete dei rapporti instaurati da lui anche coi contesti criminali è una specie di guru del jet-set stabiese» scrivono nelle motivazioni i giudici, che sottolineano pure come sulla vicenda del Castello Mediceo di Ottaviano acquistato per conto di Raffaele Cutolo – Greco fu condannato per favoreggiamento – il «re del latte» dice una versione diversa da quella intercettata. Così come – alle domande del pm Giuseppe Cimmarotta – si appella al «segreto di Stato» sulla sua presenza vicino a Cutolo nel carcere di Ascoli Piceno per la trattativa Stato-camorra-Brigate rosse per la liberazione dell’assessore Dc Ciro Cirillo.

Sulle accuse di aver veicolato due richieste di pizzo «la sua scelta difensiva in questo processo è stata quella di trincerarsi nel ruolo della vittima di estorsione che teme vendette e ritorsioni».

LE ESTORSIONI

Invece, «il Collegio ritiene che Greco sia da configurare come co-autore della vicenda estorsiva» poiché funge «da attivo intermediario» tra la famiglia Carolei e il cognato, tra il boss Afeltra e un imprenditore di Agerola. «Greco non concepisce che non si possa accogliere una richiesta del clan, quindi lascia emergere che la richiesta dei Carolei – un lavoro per un nipote del boss Paolo Carolei – è legittimamente dovuta». E i giudici sottolineano le differenze di comportamento, quando a Greco si rivolge Pupetta Maresca (nel frattempo deceduta) per un lavoro per il figlio. Greco «asseconda le richieste dei Carolei per la figura di spicco di Paolo» mentre rifiuta e ignora quelle della Maresca «perché in quel periodo storico la caratura criminale era di poco peso». La sua testimonianza – considerata dai giudici una sorta di auto celebrazione – è stata decisiva per comprendere «la condizione di supremazia “intoccabile” di alcuni indagati, tra cui Greco, emerso come un gotha della camorra stabiese».

 

Stralcio: IL MATTINO – Dario Sautto del 18 maggio 2022

 

Ovviamente, la condanna non è definitiva e i legali di Adolfo Greco hanno già preannunciato ricorso in appello. ‘E chest’è! 

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Di desk