Avrebbero diritto più di chiunque altro ma a quanto apprendiamo dagli ex lavoratori del polo siderurgico Montefibre di Acerra, smantellato nel 2004, l’imprenditore pronto a costruire dal 10 aprile 2022 una nuova realtà produttiva proprio nella terra di Pulcinella non è assolutamente interessato a loro: Alessandro Vescovini, della SBE Varvit, dice “no, grazie” alle 250 famiglie che attendono una risoluzione per quanto concerne la proprio vertenza, che in quasi 20 anni ha portato non solo a tante sofferenze lavorative e sociali ma a malattie e morti da esposizioni all’amianto.

 

 

Una situazione che potrebbe degenerare molto presto e quindi, per evitare che tutto questo avvenga proprio per l’imminente approdo dell’imprenditore reggiano-emiliano, i rappresentanti del comitato lavoratori ex Montefibre ha chiesto un incontro ad horas al Mise e alla Regione Campania per ricordare a Vescovini – ma anche a chiunque altro venga ad investire ad Acerra -, che sussiste proprio dal 2004 un protocollo d’intesa firmato dal governo dell’epoca, il governo Berlusconi, attraverso il ministro del Mise dell’epoca, Gianni Letta, ed a quel tavolo e a quelle sedie sedette pure la Regione Campania, con l’allora presidente Caldoro (oggi consigliere regionale di Forza Italia ndr.) e l’assessore al lavoro Nappi (oggi consigliere regionale della Lega ndr.). ‘E chest’è!

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Di desk

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