Sarà una bomboniera, secondo il racconto di Alessandro Vescovini, l’imprenditore reggiano-emiliano ma ormai friulano di adozione, che sfrutterà qualche investimento personale e quei  soldoni pubblici che si ottengono nelle aree disagiate del nostro “Bel Paese” per mettere su la SBE ma questa volta finalmente al Sud, a Sant’Antonio Abate in provincia di Napoli per la precisione, come da noi ampiamente anticipato qualche settimana fa.

 

 






 

 

È tutto pronto, è oramai questione di giorni, e il progetto della Rinascita SBE Sud del gruppo Vescovini potrebbe essere presentato anche all’opinione pubblica, alla stampa e agli operai ex MEB, che da diversi mesi seguono l’imprenditore finalmente smascherato (nella foto ndr.) nell’avventura ai confini con l’Italia. Ma Vescovini, in base a quello che si dice, potrebbe procedere nei prossimi mesi ad altri licenziamenti, dopo quelli già fatti nei mesi scorsi al nord  con i lavoratori ex MEB, per cercare di snellire l’operazione a livello economico, che è già costata abbastanza non incassando praticamente niente, considerando infine ma non per ultimo fattore il tempo inutilmente perso, in primavera e all’inizio dell’estate, credendo alle chiacchiere della politica nazionale, regionale e locale, per l’individuazione di un’area (a tutti i costi in via Terragneta nel sito produttivo della Damiano Motors SpA ndr.) a Torre Annunziata. ‘E chest’è! 

 

 






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Di desk

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