Sono troppi anni che Fincantieri gioca con il destino del sito Stabiese. In una fase di grandissimo sviluppo del gruppo, che sta assurgendo ad una posizione oligopolistica nel settore delle costruzioni navali mondiali, l’unico cantiere che va mano a mano declassando è quello stabiese. Eppure l’altissimo livello di produttività delle maestranze, non ha pari in nessuno altro cantiere, considerato anche le infrastrutture produttive ormai obsolete.






Se ci fossero investimenti tecnologici adeguati Castellammare sarebbe il leader mondiale della produttività. Oggi c’è una occasione unica. Gli investimenti dell’autorità portuale per arricchire l’offerta portuale stabiese, se affiancati da un piano di investimenti di Fincantieri potrebbero triplicare le funzioni del sito. Turismo e cantieristica non sono incompatibili se Fincantieri investe. È questo che chiedono i lavoratori in lotta ed ancora una volta, nel difendere la fabbrica stanno difendendo la città. Sostenerli è un dovere, schierarsi con loro significa stare dalla parte di Castellammare.

Fonte: Comunicato stampa






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Di desk

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