Tutto prosegue come da copione a Monfalcone mentre i lavoratori ex MEB continuano a portare avanti l’avventura iniziata con l’imprenditore, Alessandro Vescovini, da circa un mese e l’anno di formazione al nord della SBE Sud. Si continua a predicare pazienza e credere nei confronti di coloro che hanno saputo fare solo passerelle fino al giorno della partenza dei 54 lavoratori. Ma oggi tutto sta diventando molto più chiaro e anche l’immenso sacrificio lontano dalle famiglie dei 54 – diventati 50 dopo appena una settimana di formazione -, sembra non valer più la candela per almeno un’altra dozzina.




Il 31 marzo, termine dato per la ricerca del suolo si prolungherà facendo entrare in un  limbo molto pericoloso solo i lavoratori con le famiglie visto che Vescovini, fino ad oggi, non ha messo a disposizione neanche una navetta per tutti i lavoratori, che purtroppo si devono caricare oltre il lavoro quotidiano nella fabbrica multinazionale e multilingue la stanchezza degli spostamenti, e iniziano a rimpiangere quello che avevano: visto che da Torino, dai circa 20 colleghi che hanno deciso di proseguire la propria vita lavorativa con Giuseppe Fontana, tutto va meravigliosamente.  ‘E chest’è! 







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Di desk

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