Ricercando qualche informazione in più sulla IBS di Torino – luogo che dovranno raggiungere improrogabilmente, con i propri mezzi e fra qualche settimana 81 lavoratori della Meridibulloni di Castellammare di Stabia pena licenziamento -, ci siamo imbattuti in diverse recensione e testimonianze, che fanno del futuro luogo di lavoro degli operai stabiesi come un tugurio, molto vecchio, assolutamente da ristrutturare (se volessimo badare agli standard normativi europei ed internazionali). Tante belle parole sulle brochure patinate e curate dai comunicatori del gruppo milanese di Giuseppe Fontana: ma quello che continua a trapelare ed essere raccolto da noi sul campo, anche a Castellammare di Stabia, è la disattenzione sulla manutenzione delle infrastrutture, che in ogni altra parte del mondo – e con l’aggravante dell’emergenza sanitaria da Covid-19 in corso -, avrebbe portato sicuramente al disuso.



Ci auguriamo che il ministero del ministro Patuanelli sia stato edotto anche di questo, e se così non fosse ci auguriamo che lo facciano coloro che hanno il dovere di salvaguardare i diritti, non solo occupazionali, ma l’incolumità e salute di ogni singolo lavoratore del gruppo, leader mondiale nella lavorazione dell’acciaio. ‘E chest’è! 



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Di desk

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