Tanto tuonò che piovve e oggi che a Palazzo Farnese c’è una commissione antimafia ad amministrare in maniera straordinaria per 18 mesi ma anche a continuare a rilevare gli eventuali atti di malagestio permeato dalla malavita organizzata a Castellammare di Stabia, che potrebbe far addirittura prorogare per altri 18 mesi la permanenza di Cannizzaro, Passerotti e Valentino; Ungaro e Cimmino dopo anni da separati in casa decidono di separarsi per davvero e prendere strade politiche diverse, seppur abbiano condiviso per decenni lo stesso fortino elettorale nella periferia stabiese.

 

Ora che uno dei due è diventato veramente di troppo il maresciallo della Guardia di Finanza, Vincenzo Ungaro, a differenza del collega maggiore dell’Arma, Gianapaolo Scafarto, ha deciso di accettare il verdetto di scioglimento per infiltrazioni camorristiche dell’amministrazione del fare arrivato il 24 febbraio 2022 e non partecipare al ricorso al Tar Lazio contro la decisione dello Stato affidato a un legale esperto, ci dicono vecchia conoscenza proprio di Scafarto ed apprezzato nel caso Consip di quello che poi diventò il capitano Cozzamara per Matteo Renzi e la famiglia Renzi.

 

Ritornando ad Ungaro politico è già da mesi che lavora, con la consigliera regionale di Forza Italia, Annarita Patriarca, per presentarsi con una coalizione che strizzerà l’occhio al civismo stabiese e al centro destra alle prossime elezioni a Castellammare di Stabia da candidato sindaco del dopo Cimmino. ‘E chest’è! 

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Di desk