Un incontro istituzionale per comprendere in modo irrevocabile quali sono le intenzioni imprenditoriali del presidente della Sbe Varvit di Monfalcone, pronto ad investire – secondo le relazioni prima dell’assessore Marchiello e poi dei dirigenti della Regione Campania -, in 30mila metri quadri nell’ex area Montefibre di Acerra. Se per Vescovini è tutto okay per partire finalmente il 2 maggio p.v. lo stesso non si può dire per il nostro blog e gli ex lavoratori del polo siderurgico acerrano, pronti a continuare a smascherare e dare battaglia per difendere il diritto/dovere all’Informazione, il proprio posto di lavoro e la dignità di chi non solo lo ha perso trovando sul proprio cammino la morte e tanti casi di malattie professionali per esposizioni all’amianto.

 

 

E per far sì che  Vescovini comprenda bonariamente tutto questo: nelle prossime ore sarà chiamato, dai rappresentanti del comune di Acerra, ad incontrare gli ex lavoratori usciti dai cicli produttivi, le parti sindacali e addivenire ad un accordo firmato e controfirmato, che dovrebbe ricalcare quello di vincolo e clausola sociale voluto quasi venti anni fa dal governo Berlusconi-Caldoro-Nappi per quell’area e programmare l’assunzione nella nuova SBE Varvit finalmente al sud di un numero molto cospicuo, circa una sessantina, di lavoratori ex Montefibre da sommare ai meno di venti lavoratori ex Meridbulloni, che da oltre un anno si sono lanciati nell’avventura in terra friulana. ‘E chest’è!

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Di desk

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